Università Cattolica del Sacro Cuore

Facoltà di Scienze della Formazione

Giornata di studi

Il corpo in gioco

Giovedì 4 Novembre 2021, ore 8.30

Centro Congressi "G.Mazzocchi"
Università Cattolica del Sacro Cuore
Via Emilia Parmense, 84 - Piacenza

Locandina

Il Convegno intende offrire una serie di riflessioni a cura di alcuni docenti delle diverse aree disciplinari della Facoltà, che si alterneranno nella prima parte della mattinata.

Il pomeriggio vedrà invece coinvolti gli studenti dei corsi di Laurea Triennale e Magistrale della Facoltà con attività laboratoriali.

Il docente referente per l’evento è la prof.ssa Elisabetta Musi.


Il programma del mattino

Ore 9.00-10.45
Saluti e introduzione ai lavori

Introduce:
Roberto DIODATO

  • Il corpo in scena. Azioni e interazioni pedagogiche
    Gaetano OLIVA
  • Il corpo in azione: da Achille a... Chiellini
    Daniele BARDELLI
  • Corpo e libertà. Filosofia e neuroscienze in dialogo
    Elena COLOMBETTI
  • Il corpo e le emozioni ai tempi dei social
    Daniela VILLANI
  • Il corpo mediato: re-sistere online
    Piermarco AROLDI

Discussant:
Pierpaolo TRIANI

Ore 10.45-11.00
Corpo-Anima-Intelletto
intermezzo a cura di G. OLIVA
con la partecipazione degli allievi: del CRT “teatro-educazione”; del Master “Azioni e Interazioni pedagogiche attraverso l’Educazione alla Teatralità e la Narrazione”; del Liceo Scientifico Statale “G. Ferraris” di Varese

Ore 11.00-11.15 intervallo

Ore 11.15-12.30
Tavola rotonda
Dare voce al corpo
Studenti e studentesse riflettono sul corpo in adolescenza

Intervengono:
Elena ZANFRONI, Marisa MUSAIO

Discussant:
Elisabetta MUSI


Il programma del pomeriggio - Laboratori per studenti della Facoltà di Scienze della Formazione

Il corpo in gioco: diventare atleti del cuore
a cura di Marta COMERIO, Attrice di teatro
Il laboratorio sarà un’occasione per porre all’attenzione degli studenti l’importanza del corpo per comunicare ed essere capaci di “risuonare” insieme agli altri,
come portatori positivi di emozioni, sentimenti e valori.

La sfida del corpo
a cura di Moreno MARTINELLI
Il laboratorio proporrà esercitazioni di attività motoria, tese a comprendere
la condizione di disabilità.

Mangia e gioca: l’alimentazione, il corpo e la sua cura nella Piacenza del passato
a cura di Anna RIVA e Sara FAVA, Archivio di Stato di Piacenza
Cosa mangiavano i bambini in famiglia a metà del secolo scorso? E a scuola
o in colonia? Attraverso il confronto diretto con le fonti storiche, il laboratorio scaverà nelle abitudini alimentari dei fanciulli piacentini tra gli anni Cinquanta e Settanta, portando alla luce un’idea di sana alimentazione piuttosto distante da quella odierna.

In occasione del trentesimo anniversario della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, i corsi di Laurea Triennale e Magistrale della Facoltà di Scienze della formazione (sede di Piacenza) organizzano un Convegno sui diritti dei bambini e degli adolescenti.
Sarà un’occasione per prendere coscienza del lungo itinerario che ha permesso ai minori di diventare soggetti di diritto e per riflettere sulla condizione attuale dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia e nel mondo.
Nel pomeriggio sono previste attività animative per i bambini di alcune classi delle scuole primarie di Piacenza.

Il programma del mattino - Le sessioni

8.30-9.00
Accoglienza e registrazione

Saluti istituzionali
Luigi PATI, Preside della Facoltà di Scienze della Formazione

9.00-10.30 I parte

L’INFANZIA COME DIRITTO

Dal sentimento dell’infanzia al diritto all’infanzia
Maria Angela TORRENTE, Università Cattolica del Sacro Cuore

Diritti e rovesci: i paradossi dell’educazione
Daniele BRUZZONE, Università Cattolica del Sacro Cuore

Con gli occhi del bambino cittadino
Francesco TONUCCI, Fano Città dei Bambini

Chair:
Roberto DIODATO, Coordinatore del Corso di laurea magistrale

10.30-11.00
Coffee break

11.00-12.30 II parte

LE GIOVANI GENERAZIONI E IL DIRITTO AL FUTURO

Tavola rotonda
Ernesto CAFFO, Telefono Azzurro
Valentina POLIZZI, Save the Children
Don Claudio BURGIO, Istituto Penale Minorile “C. Beccaria”
Fausta SABATANO, Centro Regina Pacis

Il programma del pomeriggio - I laboratori

14.00-16.00

A scuola di diritti con Pappa e Pero
attività per i bambini della scuola primaria
(a cura di Sara DALLAVALLE e Andrea RODA)

Scegliere è difficile: una mappa per orientarsi
laboratori per i ragazzi della scuola secondaria di secondo grado
(a cura di Diego BOERCHI, Caterina FRUSTAGLI, Fabio GIANOTTI, Annalisa VALLE)

A cinquant’anni dalle contestazioni studentesche sfociate nel Sessantotto, i temi del protagonismo giovanile e della partecipazione sociale continuano a rappresentare questioni di grande interesse e rilevanza a livello educativo, politico e psicosociale. Chi sono i giovani protagonisti di oggi? Quali analogie e quali differenze con il movimento studentesco di quegli anni? Quali le modalità specifiche e i nuovi linguaggi attraverso cui i giovani oggi esprimono il desiderio di fare sentire la loro “voce” e il loro “valore” e di dare il loro contributo attivo e creativo per la vita comunitaria? Come queste esperienze rafforzano la loro identità e accrescono il benessere individuale, relazionale e sociale?

A partire da questi interrogativi, il Convegno intende offrire un’occasione di confronto interdisciplinare e di riflessione, per rintracciare tracce di esperienze, possibili piste interpretative e indicazioni teorico-operative rispetto alla progettazione e alla realizzazione di opportunità e di percorsi educativi e formativi volti a promuovere nei giovani stessi partecipazione, integrazione, impegno, responsabilità e fiducia nel presente e per il futuro.

Il Convegno si rivolge in particolar modo agli studenti, ai professionisti dei servizi educativi e a tutti coloro che sono impegnati in relazioni educative e in percorsi di sostegno e di promozione delle giovani generazioni.


Il programma del mattino - Le sessioni

8.30 Accoglienza e registrazione

9.00 Saluti delle Autorità

9.20 Visione di una sequenza del documentario di Roberto DASSONI e Jessica LAVELLI
Aspettando la rivoluzione. 50 anni fa a Piacenza

9.30 Prima sessione

Introduce: Carla GHIZZONI
Coordina: Sonia RANIERI

Intervengono:

  • Maria BOCCI. Felici insieme. I giovani degli anni '60
  • Pierantonio FRARE. Un giovane protagonista. Il Sessantotto di Renzo Tramaglino
  • Fabio INTROINI. Il protagonismo dei Millennials secondo il Rapporto Giovani
  • Daniela MARZANA. La partecipazione nel processo di crescita degli adolescenti
  • Roberto DIODATO. Conclusioni

11.00 Intermezzo - Rapper Danilo GAMBARA (“Dentro”)

11.20 Pausa caffé

11.40 Seconda sessione

Tavola rotonda: I giovani protagonisti di oggi
Coordina: Elisabetta MUSI
Partecipano
:
- Gessica MONTICELLI, Associazione Nazionale Libera;
- Cecilia DOTTI, Cooperazione internazionale in India;
- Andrea SESTA, redattore e co-fondatore di “Lercio”


Il programma del pomeriggio - I laboratori

14.30 Laboratori

  1. Mattia CABRINI - “Fuori la voce”. Esserci e farsi sentire attraverso il teatro
    Il teatro nel ’68 diventa uno strumento diffuso di denuncia, di proposta, di partecipazione e analisi dei cambiamenti. Un teatro che esce dai luoghi protetti e consueti per andare ad intercettare la gente nei luoghi di vita. Voce, gesto e parola sono da sempre gli strumenti culturali di una comunicazione capace di andare oltre i muri dell’indifferenza. Quanto coraggio serve oggi per tirar “fuori la voce”?  E’ più facile scrivere il nostro pensiero silenzioso su un social network piuttosto che sostenere una discussione o un dibattito con un conoscente. Altre volte invece la voce diventa un grido fastidioso dettato dall’emotività e strumento di potere ideologico. Il teatro ci insegna che per “tirar fuori la voce” in modo onesto occorre prima ascoltare, far entrare, guardare, osservare e solo allora la parola che ne uscirà non sarà più una delle tante nel frastuono generale, ma risposta sensata ad un appello che la Storia ancora oggi ci propone.
     
  2. Nadia BASSANO e Matteo PIZZOLI - Vibrazioni ribelli: Musica, Creatività, Cambiamento
    Il potere comunicativo della musica è indiscusso: il connubio tra parole e suoni, stili e icone veicola messaggi potenti e pervasivi, oggi come ieri. Ma è forse proprio a partire dal '68 che la musica prende coscienza del suo potere trasformativo e culturale, dando voce ai desideri di cambiamento del tempo. In questo senso, il laboratorio si propone come un viaggio tra presente e passato, un momento per riflettere su come la musica abbia influenzato, e continui ad influenzare, il nostro modo di esprimerci, rappresentarci, relazionarci, come persone e come società.Il potere comunicativo della musica è indiscusso: il connubio tra parole e suoni, stili e icone veicola messaggi potenti e pervasivi, oggi come ieri. Ma è forse proprio a partire dal '68 che la musica prende coscienza del suo potere trasformativo e culturale, dando voce ai desideri di cambiamento del tempo. In questo senso, il laboratorio si propone come un viaggio tra presente e passato, un momento per riflettere su come la musica abbia influenzato, e continui ad influenzare, il nostro modo di esprimerci, rappresentarci, relazionarci, come persone e come società.
     
  3. Alberto LENARES -“Facce d’arte” 
    L'identità di ognuno si lega inevitabilmente alla memoria. Così, per capire chi siamo, come individui e come società, dobbiamo risalire a chi eravamo. In quest'ottica, il laboratorio proposto prenderà spunto dallo spirito d'innovazione e cambiamento proprio del '68 e, attraverso l'utilizzo di opere d'arte, parole, icone e tecniche risalenti al periodo preso in esame, si cercherà di costruire un ponte tra passato, presente e futuro.
     
  4. Mister DADA e Rameist. Livepainting di graffiti "coordinato dall'associazione McLuc Culture” - Simbolismo social, creatività e linguaggi giovanili Mister Dada - Associazione Culturale McLuc Culture
    Emoticon, marche, abbigliamento, social con un breve excursus anche sul graffitismo: questi i temi del laboratorio, che potranno essere "sperimentati" anche in modo attivo e partecipato. 

Il senso dell’altro ha un duplice accezione: il significato che riconosciamo – o che diamo - all’altro e alla sua presenza, ma anche il sentire dell’altro, il modo in cui questi percepisce e ci percepisce.

Ogni persona si presenta sempre come un territorio non pienamente disponibile al nostro sguardo: occorre che si riveli per conoscerla. Inoltre, qualunque relazione, e in modo peculiarissimo quella educativa, richiede di mantenere l’alterità, di non assorbire l’altro, di non appropriarsene, di attestarne e rispettarne la peculiarità.

L’altro è però anche un’incognita e nella storia, mondiale e personale, ponti e muri si alternano per incontrarsi e per difendersi, per far accedere e per arginare.

Il convegno intende offrire, in particolar modo agli studenti e a tutti coloro che sono impegnati in relazioni educative, uno spazio di riflessione per interrogare la contemporaneità in alcuni dei suoi dinamismi e orizzonti di senso: a partire da alcune parole chiave - muri, dialoghi, paure, ponti - diverse prospettive disciplinari sono chiamate a confrontarsi su temi che toccano l’alterità nella sua identità corporea, culturale, storica, biografica.

In occasione del convegno sarà esposta la mostra fotografica allestita dalla Caritas sul tema “Il popolo Sinti a Piacenza. Il normale che non è ovvio”.


Lunedì 6 Novembre 2017, Centro Congressi “G. Mazzocchi”

Programma

Ore 8,30 - Accoglienza e registrazione

Ore 9.00 - Saluti delle Autorità


Ore 9.30 Prima sessione: Introduce Carla Ghizzoni, Presiede Elena Colombetti

  • Daniele Bardelli
    La storia siamo noi: e gli altri? Stati nazionali e ideologie fra identità, inclusione, esclusione.

  • Marisa Musaio
    Integrazione culturale, abbandoni, solitudini e incontri: educare ad approssimarsi all’altro.

  • Dario Sacchi
    Stare-con, essere soli, comunicare. Vera e falsa socialità.

  • Linda Lombi
    I minori stranieri non accompagnati nei contesti scolastici. Sfide ed opportunità

Ore 11.30 Pausa caffè

Ore 11.40 Seconda sessione - ESPERIENZE DI INCONTRO, Coordina Elena Zanfroni

Tavola rotonda


Ore 14.20-14.50

  • Gessica Monticelli - laureata in Scienze dell’educazione, operatrice dello Sportello Europe Direct del Comune di Piacenza
    I progetti Erasmus+ per le scuole: strumento di mobilità in Europa per giovani e docenti


Ore 15.30-17.30

Laboratori - Linguaggi e Dispositivi

I laboratori pomeridiani sono riservati a professionisti (insegnanti, educatori, animatori, psicologi, assistenti sociali, operatori della salute, ecc.) e studenti universitari e di scuola secondaria superiore qualora particolarmente interessati. Sarà possibile iscriversi, scegliendo uno dei laboratori in elenco, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Musica
Matteo Corradini
LA VOCE DEGLI ALTRI
Un laboratorio sulla voce, sul senso della voce, su come e quanto e perché ascoltare la propria voce e la voce di un altro. Sull’idea di persona che passa attraverso la voce di un altro. Un laboratorio pratico, con esercizi e giochi, che si concluderà con un mini-reading letterario dedicato a chi è altro.

Immagini
Prof. Gabriella GILLI
LA FORZA DELLE IMMAGINI: PENSIERI, AFFETTI E RELAZIONI
Il laboratorio propone la presentazione e sperimentazione di attività espressive grafico-pittoriche e fotografiche. Il metodo di lavoro integra un breve esame delle principali teorie di riferimento, l’osservazione e la fruizione di artefatti visivi espressivi e artistici, una sperimentazione personale e la riflessione sulla applicabilità delle attività esaminate in differenti ambiti professionali psico-socio-educativi e scolastici.

Teatro
Angela Ruozzi, Emanuele Simonazzi - Centro Teatrale MaMiMò e Servizio Pastorale Giovanile - Diocesi di Reggio Emilia
UN ALTRO ALTRO
Il laboratorio approfondirà il linguaggio teatrale come mezzo espressivo dell’individualità personale attraverso corpo e voce e come strumento di affinamento del sistema sensoriale per l’ascolto e relazione con l’altro.

Letteratura
Serena Pilotto
LETTURA ESPRESSIVA E RELAZIONE CON L’ALTRO
Il laboratorio si propone di far conoscere e sperimentare la lettura espressiva di un testo letterario come possibilità di relazione con l’altro. L’esperienza della lettura arricchisce profondamente in quanto stimola chi legge a entrare in un rapporto stretto con le parole scelte con cura dallo scrittore e, attraverso esse, con le emozioni presenti nel testo.

Le parole continuano a costituire lo strumento privilegiato del rapporto con gli altri, quindi di gran parte delle modalità educative.

Occorre recuperare una piena consapevolezza del ruolo fondamentale rivestito dalla parola e tornare ad averne cura: perché la parola non è solo la veste linguistica che si dà ad un pensiero preesistente, ma è il modo stesso in cui il pensiero prende forma e quindi si può manifestare, si rende trasmissibile agli altri, all’altro.

La parola dà forma a ciò che altrimenti rimarrebbe informe e, di conseguenza, non sarebbe comunicabile.

Il convegno intende offrire a tutti coloro che sono chiamati a lavorare con le parole, cioè a tutti gli educatori, la possibilità di riflettere e di approfondire, da diversi punti di vista disciplinari, il ruolo e le potenzialità di questo strumento potentissimo, nel bene e nel male, che caratterizza e definisce l’umano e che consente le relazioni tra le persone.

I temi del Convegno verranno ripresi in tre seminari di approfondimento, secondo il seguente calendario, e saranno rivolti a insegnanti, educatori, formatori e a studenti di scuola superiore particolarmente interessati:

  • 29 novembre 2016, ore 14.30
    Silvano Petrosino - Il potere delle parole. Tra filosofia e letteratura.
  • 14 marzo 2017, ore 14.30
    Maria Chiara Tallacchini - Le parole del diritto: imposizione o co-produzione?
  • 4 aprile 2017, ore 14.30
    Domenico Sannino - Lettura ad alta voce: un corpo a corpo con le parole della poesia

Giovedì 3 Novembre 2016, Centro Congressi “G. Mazzocchi”

Programma

Ore 8,30 - Accoglienza e registrazione

Ore 9.00 - Saluti delle Autorità


Ore 9.30 Prima sessione - PAROLE PER LA PERSONA
Introduce Carla Ghizzoni - Presiede Pierantonio Frare

  • Paola Ponti
    Il legno si fa carne. Pinocchio e le parole che nutrono
  • Pierpaolo Triani
    Dare la parola, custodire le parole: l’impegno educativo tra alfabetizzazione culturale e promozione del dialogo
  • Pier Marco Aroldi
    Scambiare parole. La natura socio-poietica della conversazione
  • Elena Colombetti
    L’io narrabile: parola e identità

Ore 11.15 Pausa caffè

Ore 11.45 Seconda sessione - LA PAROLA NELLE PROFESSIONI DELLA PERSONA
Coordina Daniele Bruzzone

Tavola rotonda

  • Partecipano Carla Chiappini, Franco Taverna, Emanuele Guagnini
    La parola di chi non ha voce

Ore 14.30-17.30

Laboratori

I laboratori pomeridiani sono riservati a professionisti (insegnanti, educatori, animatori, psicologi, assistenti sociali, operatori della salute, ecc.) e studenti universitari. Sarà possibile iscriversi, scegliendo uno dei laboratori in elenco, fino ad esaurimento dei posti disponibili.


Sergio Astori
1 - Le parole della resilienza


Alessandra Augelli
2 - La parola creatrice di legami: narrazioni a più voci


Daniele Bardelli
3 - La parola fa la storia: comunicazione politica e formazione dell’uomo nuovo nel '900


Linda Lombi
4 - Le storie di malattia nei percorsi socio-assistenziali: framework e strumenti


Mariella Mentasti
5 - Coltivare parole in vasi di cristallo: esperienze di narrazione nella fragilità


Daniela Pellegrini, Linda Zambotti
6 - Narrare l’indicibile; quando la letteratura per l’infanzia incontra la Shoah


Serena Pilotto
7 - Il potere della parola detta. Esperienze di lettura espressiva


Biancamaria Spricigo
8 - Termini giuridici e parole di giustizia

“Da oltre vent’anni la professione di educatore e quella di pedagogista attendono di essere definite con criteri omogenei su tutto il territorio nazionale.

Fino ad ora infatti queste professioni sono state penalizzate da una fragilità normativa e occupazionale.

Occorre quindi potenziare il lavoro rivolto all’educazione in tutti gli ambiti in cui esso si espleta, anche per rendere i titoli di educatore e di pedagogista equiparabili e coerenti con quelli degli altri Paesi europei sulla base dell’European Quality Framework.

La proposta di legge 2656, che mira a disciplinare le professioni di educatore e pedagogista, punta al riconoscimento di questi profili professionali, garantendo un’uniformità di formazione, competenze, ambiti occupazionali in tutto il territorio nazionale, in conformità alle corrispondenti figure europee.

Diversamente educatori e pedagogisti rischiano di rimanere in una condizione di minorità formativa, occupazionale, retributiva, e anche scientifica.

Una volta stabilita questa base ci si potrà muovere in direzione di ulteriori specifiche modifiche e miglioramenti.

Ma l’importante, in questo momento, è approvare, possibilmente in tempi veloci, questo primo passo”

(da un’intervista a V. Iori pubblicata su “Zeroseiup”, gennaio 2016).


Lunedì 18 Aprile 2016, Centro Congressi “G. Mazzocchi”

Programma

Ore 9.00 Accoglienza e registrazione

Ore 9.30 Saluti delle Autorità

  • Paolo Dosi, Sindaco di Piacenza
  • Luigi Pati, Preside della Facoltà di Scienze della formazione, Università Cattolica del Sacro Cuore

Un titolo per educare

  • Vanna Iori, Ordinaria di Pedagogia generale e sociale, Università Cattolica del Sacro Cuore - Deputata della XVII Legislatura della Repubblica
  • Milena Santerini, Ordinaria di Pedagogia generale e sociale, Università Cattolica del Sacro Cuore - Deputata della XVII Legislatura della Repubblica

Per il superamento della frammentazione delle professioni educative e pedagogiche

  • Pierpaolo Triani, Associato di Didattica generale e pedagogia speciale, Università Cattolica del Sacro Cuore

Tavola rotonda

  • Agostino Basile, Presidente nazionale P.ED.I.AS (Pedagogisti ed Educatori Italiani Associati)
  • Anna Brigandì, Presidente nazionale APP (Associazioni Professioni Pedagogiche)
  • Vittore Mariani, Presidente nazionale UNPE (Unione Pedagogisti)
  • Luisa Piarulli, Presidente nazionale ANPE (Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani)
  • Alessandro Prisciandaro, Presidente nazionale APEI (Associazione Pedagogisti Educatori Italiani)
  • Ferruccio Cremaschi, Direttore della rivista “Zeroseiup”

Coordina

  • Elisabetta Musi, Ricercatrice, Università Cattolica del Sacro Cuore

Le relazioni educative e di cura sono sempre animate da sentimenti profondi ed emozioni ambivalenti, da motivazioni latenti e dimensioni inconsce.

Essendo inevitabilmente connesse con dimensioni problematiche come quelle dell’affettività, del potere, ma anche della storia personale, esse implicano dei “lati oscuri”, non sempre facili da decifrare, che - se non adeguatamente riconosciuti ed elaborati - possono determinare conseguenze paradossali e insidiose. L’ombra costituisce, per certi versi, il negativo e il “perturbante”, ma rappresenta anche l’implicito, ciò che è stato oscurato o trascurato o che semplicemente, in un dato momento storico, non è (o non è più) in luce.

Il Convegno intende aiutare studenti e professionisti dell’educazione e della cura a sondare i significati dell’ombra e, grazie al contributo dei diversi sguardi disciplinari, accompagnarli ad esplorare le dimensioni sommerse dell’esperienza educativa e di cura, in modo da comprenderne le potenzialità e le possibili derive.

Il Convegno rientra nelle iniziative di formazione e aggiornamento dei docenti realizzate dalle università e automaticamente riconosciute dall’Amministrazione scolastica, secondo la normativa vigente, e dà luogo - per insegnanti di ogni ordine e grado – agli effetti giuridici ed economici della partecipazione alle iniziative di formazione.

Al termine dei Seminari saranno rilasciati attestati, su richiesta.


Martedì 3 Novembre 2015, Centro Congressi “G. Mazzocchi”

Programma

Ore 8,30 - Accoglienza e registrazione

Ore 9.00 - Saluti delle Autorità


Ore 9.30 Prima sessione - Il soggetto e la sua ombra: fenomenologia dell’oscurità
Coordina: Carla Ghizzoni

  • Daniele Bruzzone
    “Dove c’è molta luce, l’ombra è più nera”: riflessioni pedagogiche
  • Roberto Diodato
    “L’ombra che sta al centro”: un percorso filosofico
  • Pierantonio Frare
    La cura dell’ombra: esempi letterari

Ore 10.45 Frammenti di Ombre in Movimento
Performance a cura degli studenti del Master in “Azioni e interazioni pedagogiche attraverso la narrazione e l’educazione alla teatralità” (direz. artistica: Gaetano Oliva)

Ore 11.15 Coffee break

Ore 11.45 Seconda sessione - Linee d’ombra: sguardi interdisciplinari
Coordina: Pierpaolo Triani

  • Sabrina Fava
    Scritture bambine: tra storia dell’educazione e letteratura per l’infanzia
  • Cinzia Di Dio
    Dietro le quinte della mente: l’invisibile alla base delle relazioni
  • Linda Lombi
    Fuori dall’ombra: subculture giovanili al tempo di Internet
  • Paolo Valvo
    Ombre totalitarie nella crisi della democrazia: una prospettiva storica

Ore 14.30

Laboratori

Daniele Bruzzone
1 - Ombre sullo schermo: il “lato oscuro” dell’educazione
L’educazione e la cura si accompagnano inevitabilmente all’esercizio di un potere che, in modo più o meno manifesto e consapevole, può degenerare in dominio, controllo, assoggettamento. Quali sono i fattori che minacciano di “adombrare” l’essenza autentica della cura educativa? Come riconoscerli e prevenirli? Attraverso l’analisi di alcuni esempi cinematografici si tenterà di rivedere le ambiguità e i rischi insiti nelle relazioni educative e nei contesti istituzionali (familiari, scolastici, ecc.) nei quali esse si realizzano.


Elisabetta Musi
2 - Il figlio, la figlia che sono stato/a. Uno sguardo al passato per ripensare il presente
Nel nostro percorso di figli, durante il processo educativo, siamo stati incoraggiati ad accettare alcune parte di noi e a disapprovarne altre. Gli aspetti che rifiutiamo li confiniamo nell’ombra, nell’inconfessata illusione che questa li dissolva. In realtà calchi oscuri di black out affettivi, sentimenti feriti, episodi mortificanti subiti nell’infanzia e sepolti lontano dalla memoria e dal cuore, affiorano tacitamente. Tentare di rischiarare le connessioni tra i primi legami affettivi e il lavoro educativo e di cura consente guadagni di consapevolezza e libertà. Nel laboratorio saranno proposte alcune suggestioni artistiche (opere d’arte, sequenze filmiche, brani letterari) per promuovere un’interpretazione creativa dei lati oscuri dell’educare.


Antonella Arioli
3 - In controluce: scene di vocazione educativa
Esercitare il mestiere di educare non è semplice e non è per tutti: serve una “vocazione”. Ma cosa si intende con questo termine? Quali sono gli aspetti di luce e di ombra che la connotano? Attraverso la proposta di stimoli narrativi e filmici, verranno affrontati i temi della motivazione e del senso del lavoro educativo.


Fabio Gianotti
4 - Non è semplice parlare d’amore (in educazione). Eros e seduzione, modi possibili
La dimensione affettiva dà corpo ad ogni relazione. Da un punto di vista educativo, più il rapporto tra educatore ed educando è significativo e più grande è il suo potenziale trasformativo. Detto questo è molto raro imbattersi in un ragionamento sull’eros pedagogico che abbia il coraggio della complessità e delle ambivalenze. In quale prospettiva intrecciare gli aspetti pulsionali e affettivi del rapporto con quelli più specificamente valoriali ed educativi? Il laboratorio intende restituire al discorso sull’eros in educazione la centralità che gli è propria e, attraverso alcuni spunti cinematografici, letterari e autobiografici, ragionare su possibili modelli di relazione.


Mario Mapelli
5 - Maestro, dove sei? Esercizi di ricomposizione autobiografica intorno ad un archetipo
Modello, ideale, guida, giudice, confidente, antagonista. L’imago del maestro è sempre stata elemento catalizzatore di ogni relazione formativa. Eppure oggi sempre meno appaiono gli adulti in grado di assumere su di sé la fatica di proporsi come modelli credibili, così come sempre meno sono i giovani disposti a riconoscere il bisogno di essere allievi. Per dei “professionisti dell’educazione” è ancora possibile attivare le energie feconde dell’archetipo, oppure il destino è quello di dover fare i conti con l’ombra di un fantasma? Attraverso brevi esercizi di scrittura autobiografica, il laboratorio intende lavorare sulle risonanze emotive e sui modelli impliciti che evoca il tema del rapporto con il maestro.


Alessandra Augelli
6 - Le ombre del perfezionismo: assumere il limite e riconoscere l’errore
Nell’attuale contesto educativo è sempre più diffuso l’innalzamento delle aspettative e l’oscuramento di limiti, errori, imperfezioni. Si vive ogni giorno nell’idea di poter fare di più, essere migliori, riuscire in tutto e al massimo delle proprie potenzialità. Attraverso esercizi autobiografici e diverse suggestioni artistiche si intende avviare processi personali e professionali per riappropriarsi del senso del limite e imparare a nominare gli errori e rivederli in un’ottica formativa.


Cristina Palmieri
7 - Educare vale la pena? Luci ed ombre nel rapporto tra educazione e valori
L’educazione vive oggi una condizione paradossale: sempre sotto i riflettori e sempre adombrata da altre priorità. Ma cosa significa educare, oggi? Al di là di una visione funzionale dell’educazione, è possibile mettersi sulle tracce del valore dell’educazione in sé? Attraverso suggestioni narrative, filmiche e spunti autobiografici, si intende riflettere sul rapporto tra educazione e valori, alla ricerca di ciò che rende l’educare “qualcosa per cui ne vale la pena”.


Mariella Mentasti
8 - Narrare l’invisibile tra i chiaroscuri della vita
Ogni luogo ha un manto scuro sotto il quale, invisibili, si nascondono donne e uomini fragili, sofferenti, differenti. Non di meno, ogni luogo interiore ha ombre di dolore, paura, distanza. Attraverso la narrazione di esperienze, anche personali, proveremo a sollevare l’ombra del pregiudizio e dello stigma per ri-scoprire l’essenzialità e il valore dell’invisibile.