Università Cattolica del Sacro Cuore

Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali

L'obiettivo di LILAS4SOILS è promuovere il potenziale del “Carbon farming” nella regione mediterranea e nell'Europa meridionale e catalizzare la trasformazione del settore agricolo europeo verso un “healthy soil & zero-emission system”, facendo ciò tramite un approccio partecipativo di Ricerca e Innovazione (R&I), mettendo al contempo i produttori al centro delle pratiche sostenibili. Per raggiungere questo obiettivo, LILAS4SOILS coinvolgerà una vasta gamma di portatori di interesse nell'agricoltura per co-creare e implementare “Carbon Farming Practices” (CFPs) basate sulle realtà agricole regionali.

I processi di co-creazione saranno realizzati attraverso 5 Living Labs (LLs) situati in 6 paesi diversi. Queste CFPs saranno dimostrate in 85-100 siti dimostrativi (fino a 20 per LL), attraverso una gamma di sistemi agricoli (attualmente lavorando su agricoltura convenzionale o biologica) e diverse zone pedoclimatiche che sono fortemente colpite dagli effetti dei cambiamenti climatici. Le CFPs da applicare sono principalmente concentrate su 1) gestione delle torbiere, 2) agroforestazione, 3) mantenimento e miglioramento del carbonio organico del suolo (SOC), 4) gestione del bestiame e del letame, e 5) gestione di nutrienti, pesticidi e fertilizzanti. Il coinvolgimento attivo degli utenti finali delle CFPs (agricoltori, aziende agroalimentari) garantirà la loro adozione e impatti su larga scala nel lungo termine. Il potenziale di sequestro del carbonio delle CFPs, la dinamica e l'effetto sulla composizione del suolo (inclusi i co-benefici) saranno valutati utilizzando tecnologie di Monitoraggio, Reporting e Verifica (MRV) all'avanguardia e innovative per contribuire alla standardizzazione dei metodi per fornire un quadro di certificazione chiaro e affidabile per l'agricoltura carbonica e il futuro mercato dei crediti carbonici. Inoltre, sarà istituito un meccanismo di Supporto Finanziario a Terzi (FSTP) per 1) aumentare il numero di agricoltori coinvolti nei LLs e nell'implementazione delle CFPs, 2) testare tecnologie di monitoraggio innovative che superino i limiti di efficienza economica dei metodi di misurazione convenzionali.

UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE è beneficiaria di un contributo nell’ambito di “HORIZON-MISS-2023-SOIL-01-09: Carbon farming in living labs”, per un importo di spesa pari ad € 931.487,50.

VALUE4FARM mira a dimostrare l'efficacia, la sostenibilità e la replicabilità di tre value chain locali basate su fonti rinnovabili che abbinano la produzione alimentare sostenibile e la produzione di energia rinnovabile, con l'obiettivo di contribuire alla defossilizzazione del settore agricolo, soddisfacendo le esigenze locali in termini di elettricità, cibo, calore, mobilità, biorisorse residue e gestione del territorio. Questo obiettivo principale è sostenuto da quattro obiettivi chiari, realistici, misurabili e verificabili:

  • Sviluppare protocolli agricoli sostenibili, compatibili con la produzione di energia rinnovabile e con le specifiche degli agricoltori.
  • Proporre un'ampia gamma di tecnologie per la produzione e lo stoccaggio di energia rinnovabile, in grado di soddisfare le esigenze degli agricoltori in termini di gestione dei residui, elettricità, calore e mobilità.
  • Convalidare la sostenibilità e la circolarità di tre value chain locali basate sulle energie rinnovabili attraverso dei dimostratori.
  • Garantire la replicabilità e l'uso diffuso delle value chain dimostrate.

 

Finanziato dal programma di ricerca e innovazione dell'Unione Europea Horizon Europe

https://www.value4farm.eu/

HORIZON-MSCA-2022-DN-01-01 (2023-2027)

BIOTOXDoc: “Sicurezza Alimentare in un Mondo con un Clima che Cambia” è un programma di dottorato dedicato allo sviluppo di nuovi metodi di controllo, mitigazione e valutazione del rischio associati alle biotossine. Il progetto è coordinato dal Prof. Franz Berthiller dell'Università per le Scienze Agrarie di Vienna (BOKU), mentre la Prof.ssa Paola Battilani guida un work package. L'obiettivo di BIOTOXDoc è formare dieci dottorandi (PhD) in una vasta gamma di competenze e abilità complementari, fondamentali per l'innovazione in vari settori scientifici e per adottare gli approcci necessari al controllo e alla mitigazione delle biotossine. Ciò sarà realizzato attraverso la collaborazione di un gruppo multidisciplinare e multisettoriale di esperti di livello mondiale. La formazione e la ricerca comprenderanno lo sviluppo di sistemi di allerta rapida e test in situ mediante l'utilizzo di spettrometria di massa portatile. I dottorandi svilupperanno nuove strategie per ridurre il rischio derivante dalle biotossine. Inoltre, i dottorandi elaboreranno test rapidi e di conferma per verificare la presenza di biotossine, con l'obiettivo di colmare le principali lacune di conoscenza. Il valore aggiunto di questo progetto risiede nel legame comune tra tutti i dottorandi, che si occupano di una vasta gamma di biotossine lungo diversi punti della catena alimentare, studiando l'impatto dei cambiamenti climatici sull'insorgenza delle biotossine e la conseguente necessità di rivedere le strategie per mitigare il loro impatto sulla popolazione europea. Uno dei 10 dottorandi avrà come sede l’Università Cattolica del Sacro Cuore, sarà inserito in AgriSystem, ed avrà come tutore la Prof.ssa Paola Battilani.

https://www.biotoxdoc.eu/

BIOTOXDoc ha ricevuto finanziamenti dall'Agenzia Esecutiva per la Ricerca Europea (REA), nell'ambito dei poteri delegati dalla Commissione Europea (agreement n. 101119901), nonché dall'Ente per la Ricerca e l'Innovazione nel Regno Unito (agreement UKRI EP/Y02964X/1).

Progetto di Grande Rilevanza MAECI - Protocollo Esecutivo Italia-Montenegro 

Nel quadro del Green Deal Europeo e della strategia Farm2Fork, è prevista una sostanziale riduzione dei Prodotti per la Protezione delle Piante (PPP) impiegati in agricoltura per il 2030. Anche i viticoltori sono chiamati a ridurre la dipendenza dai PPP, adottare programmi di difesa integrata e ridurre gli impatti negativi sulla salute umana e sull’ambiente. 

Il progetto GRAPETRUST, coordinato dal Prof. Tito CAFFI, mira a sviluppare e calibrare un modello per le Grape Trunk Diseases (GTDs) e validarlo in Montenegro e Italia, al fine di supportare i viticoltori nell’ottimizzare le strategie di difesa: al momento, infatti, la difesa si basa sull’applicazione di prodotti a base dell’agente di biocontrollo Thricoderma harzianum ad un preciso momento fenologico senza considerare il rischio effettivo e le condizioni ambientali. La validazione sarà fatta in entrambi i Paesi utilizzando un robusto disegno sperimentale. La realizzazione di questa tipologia di modello rientra nel quadro della strategia tematica per l’uso sostenibile dei PPP e del Green Deal, permettendo l’ottimizzazione dell’uso di un agente di biocontrollo per il controllo di un’importante malattia ed il raggiungimento di diversi obbiettivi di sviluppo sostenibile definiti dalle Nazioni Unite. GRAPETRUST rappresenta un rafforzamento della cooperazione scientifica, già in atto, tra Unicatt e Università del Montenegro. 

Il Green Deal europeo mira, tra le altre cose, ad aumentare il contributo dell'agricoltura europea al contrasto del cambiamento climatico, a migliorare la gestione delle risorse naturali, a garantire un ritorno economico adeguato agli agricoltori e a rafforzare la protezione della biodiversità. Questi obiettivi sono interdipendenti e, sebbene spesso allineati, potrebbero talora presentare elementi di competizione. Le sinergie e i trade-offs tra i risultati sociali, economici e ambientali sono riuniti nel concetto di uno spazio operativo sostenibile ed equo (SOSE), in cui la componente sostenibile riflette i confini biofisici dell'ecosistema e la componente equa i requisiti per il benessere delle persone coinvolte. I responsabili politici e gli opinion leader spesso non dispongono di informazioni sufficienti per valutare i probabili effetti di una crisi SOSE nel loro paese. Il progetto BrightSpace risponde a questa sfida progettando strategie efficaci per garantire lo sviluppo SOSE. BrightSpace fornisce una cassetta degli attrezzi analitica per sperimentare, analizzare e coordinare gli effetti di tecnologie innovative, strutture di governance, nonché politiche a breve e lungo termine relative all'agricoltura, ai cambiamenti climatici, al commercio e all'energia, consentendo in tal modo l'esecuzione di strategie coerenti e durature che portino gli effetti desiderati. Il progetto sottolinea la diversità delle sfide riguardanti il SOSE tra paesi e regioni eterogenee dell’Unione Europea e fornisce nuove prove empiriche sulle relazioni di causa-effetto tra fattori trainanti e risultati rilevanti per il SOSE.

CONNECTING EUROPE FACILITY IN THE FIELD OF TRANS-EUROPEAN TELECOMMUNICATION NETWORKS CEF TELECOM CALLS 2020 (2022-2024)

Il progetto è coordinato dal Centro Climatico Euromediterraneo sui Cambiamenti limatici (CMCC). Il responsabile dell’Unità di Ricerca dell’Università Cattolica è il prof. Paolo Ajmone Marsan del Dipartimento DIANA. L'obiettivo principale del progetto è quello di fornire un Sistema di Supporto alle Decisioni (DSS) per una gestione più efficiente e sostenibile, e conseguente per la valorizzazione del settore zootecnico in Italia, in particolare dell'allevamento bovino, ovino e caprino. Il DSS sarà dedicato alla gestione di sistemi di allevamento estensivi e intensivi di bovini, ovini e caprini per soddisfare le esigenze e le priorità dei diversi attori, vale a dire allevatori, professionisti che assistono, ricercatori del settore, governi, operatori di mercato, imprenditori e PMI. Il DSS farà previsioni sul possibile instaurarsi di condizioni di disagio per gli animali sulla base di dati ambientali, settoriali e geospaziali e avviserà tutti gli attori della filiera affinchè possano prevenire e mitigare situazioni di stress che peggiorino il benessere animale e diminuiscano la loro efficienza produttiva. I dati saranno trasformati in informazioni su misura per i diversi utenti attraverso tecniche diverse, dagli indicatori empirici/statistici agli algoritmi di Machine Learning. Le informazioni prodotte saranno accessibili e sfruttate attraverso una piattaforma di strumenti e servizi personalizzati.

EU PRIMA-MED (2021-2025)

Il progetto è coordinato dal prof. Paolo Ajmone Marsan del Dipartimento DIANA, include 17 Istituzioni di 5 Paesi, due europei, Italia e Francia, e tre africani, Tunisia, Algeria e Marocco.  Gli obiettivi di SCALA-MEDI sono la caratterizzazione, la valorizzazione e la conservazione sostenibile delle risorse genetiche di ovini e avicoli del Mediterraneo a fronte dei cambiamenti climatici in corso. Lo studio si svolgerà su sedici razze ovine (quattordici nordafricane e due europee una delle quali italiana, la razza Sarda) e quindici popolazioni avicole (tutte nordafricane) allevate in condizioni ambientali diverse, a volte ostili (es. nelle zone desertiche del Sahara. La caratterizzazione delle risorse genetiche sarà orientata soprattutto alla comprensione dei meccanismi di adattamento. Rilievi tradizionali (morfologia, peso, accrescimenti) verranno integrati con l’uso di una nuova generazione di sensori a basso adatti alla misura in pieno campo di caratteri indicatori di adattamento (es. temperatura corporea, movimenti, saturazione di ossigeno). L’analisi del DNA sarà orientata allo studio della biodiversità e all’identificazione di geni coinvolti nell’adattamento. Si studieranno anche i cambiamenti epigenetici indotti da condizioni climatiche estreme. Questi cambiamenti non alterano la sequenza della catena del DNA ma sono in grado di modificare l’espressione dei geni e quindi il metabolismo degli animali in risposta a stimoli ambientali. In parallelo verranno profilate le opinioni e le preferenze dei principali attori che operano lungo la catena del valore dei prodotti delle razze studiate, dal produttore al consumatore, per valorizzare i prodotti delle razze locali e indirizzare in modo opportuno il miglioramento genetico.

http://www.scala-medi.eu/

Le plastiche e le bioplastiche sono utilizzate in agricoltura per diversi scopi. Film di pacciamatura, pneumatici di trattori e fitofarmaci rappresentano solo alcune delle fonti di contaminazione del suolo agricolo. Tuttavia, l’impatto delle micro- e nano- plastiche nel suolo è ancora poco conosciuto, soprattutto quando in combinazione con altri contaminanti come gli agrofarmaci. MINAGRIS è un progetto finanziato dal programma Horizon 2020 dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione. Il progetto, della durata di 5 anni, coinvolge 20 partner in tutta Europa, inclusa l’Italia, e in particolare l’Università Cattolica del Sacro Cuore. MINAGRIS ha l’obiettivo di sviluppare una migliore comprensione di eventuali impatti potenzialmente dannosi di micro- e nano- plastiche sulla biodiversità e sulle funzioni del suolo, sui relativi servizi ecosistemici e sulla produttività agricola a livello di campo e sulle relative conseguenze socioeconomiche a livello di azienda agricola. Il progetto esaminerà l’impatto delle micro- e nano-plastiche sul suolo agricolo svolgendo esperimenti in 11 casi studio distribuiti in tutta Europa. Una volta identificati gli effetti delle plastiche sul suolo, il progetto fornirà ad agricoltori e stakeholders degli strumenti di supporto e sostenendoli nell’adozione di pratiche agricole sostenibili. Il professor Edoardo Puglisi del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari per una filiera agro-alimentare Sostenibile (DiSTAS), come partner del progetto, in particolare si occuperà della valutazione integrata dell’impatto di plastiche e bioplastiche sulle comunità microbiche coinvolte nella fertilità del suolo. Saranno inoltre svolte analisi della plastisfera ai fini di individuare microorganismi e geni microbici coinvolti nei processi di degradazione. Sito web: https://www.minagris.eu.

SIRAM è un progetto PRIMA della durata di 3 anni che coinvolge 10 partner da 8 nazioni, sotto il coordinamento del professor Edoardo Puglisi del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari per una filiera agro-alimentare Sostenibile (DiSTAS). Lo scopo di SIRAM è di sviluppare sistemi agricoli ed economie smart, sostenibili e resilienti, in accordo con gli obiettivi di sviluppo sostenibile promossi dall’ONU e il Green Deal europeo verso il 2030 ed oltre. Per far questo il progetto si focalizzerà su quattro pillar: (I) utilizzo di microrganismi con attività di biostimolazione e biocontrollo, (II) selezione di varietà colturali resistenti a stress biotici ed abiotici, (III) utilizzo di pratiche agronomiche per la salvaguardia della qualità del suolo, (IV) sviluppo di approcci bio-economici per la valorizzazione di biomasse di scarto per il ripristino della materia organica del suolo e con proprietà biostimolanti. Lo studio approfondito di queste tematiche tramite 8 casi studio che rappresentano diverse aree pedo-climatiche, ecologiche e sociali attorno al Mediterraneo, permetterà di migliorare la nostra conoscenza sul come far fronte agli effetti negativi causati dal cambiamento climatico garantendo una migliore gestione delle risorse naturali, riducendo la presenza di residui tossici nelle colture vegetali e nel suolo, contribuendo allo sviluppo bilanciato delle aree rurali Mediterranee. L’obiettivo finale è quello di sviluppare pratiche agricole efficienti ed a basso impatto, e ottenere produzioni alimentari resilienti, sostenibili ed accessibili. Sito web: www.siram-prima.org

Universidad de la Frontera – CILE

Development of a biofungicide from pod extracts of Capsicum annuum L. to prevent mycotoxigenic fungi in wheat production

REGULAR FONDECYT PROJECTS (2022-2024)

Questo progetto mira a sviluppare un biofungicida da estratti di bacche di Capsicum annuum L. (peperoncino) al fine di prevenire lo sviluppo di funghi micotossigeni nel frumento prodotto in serra ed in campo. E’ stato impostato secondo l’idea One Health, un approccio in cui un sano ambiente di produzione agricola, ovvero privo di pesticidi sintetici, porterà a una sana società correlata a una migliore qualità di vita.

Dr. Cledir Santos, professore presso il dipartimento di Scienze Chimiche e Risorse Naturali presso l’Università de La Frontera, Temuco (Cile) è responsabile del progetto che prevede la partecipazione di alcuni membri dello staff accademico del Dottorato in Scienze delle Risorse Naturali dell’Università de La Frontera, in collaborazione con una partnership internazionale con Prof. Paola Battilani (Facolta di Scienze agrarie, alimentari ed ambientali, Università Cattolica del Sacro Cuore, Italia), Prof. Nelson Lima (Centro di ingegneria biologica, Università del Minho, Portogallo) e il Prof. Naresh Magan (Università di Cranfield, Istituto per il suolo e l'agroalimentare, Regno Unito).

L'Università Cattolica del Sacro Cuore è Partner, con il dott. Tito Caffi come Principal Investigator, del progetto UE IPMWORKS, che ha l'obiettivo di promuovere l'adozione di strategie di difesa integrata (IPM, dall’inglese Integrated Pest Management) partendo da una rete di agricoltori a livello europeo.

IPMWORKS coordinerà le reti esistenti che promuovono l'IPM e lancerà nuovi gruppi (hub) di aziende agricole in regioni o settori in cui gli agricoltori che praticano la difesa integrata non sono ancora organizzati in una rete stabile.

I consulenti che coordinano gli hub avranno un ruolo importante nel facilitare la condivisione delle conoscenze, nell'insegnare agli agricoltori a trovare le proprie soluzioni IPM e nell'organizzazione di attività dimostrative locali.

IPMWORKS stimolerà l'accesso alla piattaforma "IPMDecisions" (progetto UE che raccoglie e mette a disposizione vari sistemi di supporto alle decisioni) e fornirà informazioni sui metodi di difesa integrata.

Raccoglierà dati per confrontare strategie IPM e condividere risultati e materiale di divulgazione attraverso canali ampiamente utilizzati dagli agricoltori, trasmettendo storie di successo IPM.

Organizzerà la formazione e produrrà materiale formativo, rivolto sia agli agricoltori al di fuori della rete che ai servizi di consulenza, al fine di preparare la futura diffusione dell'approccio di apprendimento tra pari e l'adozione generale dell'IPM in tutta l'UE.

L'Università Cattolica del Sacro Cuore è Partner, con il prof. Vittorio Rossi come Principal Investigator, del Progetto NOVATERRA, che mira a ridurre l'uso e gli impatti negativi dei Prodotti per la Protezione delle Piante (PPP), ovvero per la gestione integrata di parassiti, malattie ed erbe infestanti, nelle due principali colture mediterranee in Europa: vite e olivo.

NOVATERRA svilupperà un pool di strategie innovative, integrate e sostenibili, tecnicamente ed economicamente praticabili, risultanti da tre diversi approcci:

  1. sviluppare nuove combinazioni di prodotti alternativi, non sintetici, e tecniche di controllo biologico per la protezione delle piante,
  2. ottimizzare l’applicazione e il dosaggio dei PPP tramite tecnologie di agricoltura di precisione e ‘smart farming’
  3. mitigare la comparsa di parassiti e malattie attraverso l'utilizzo di nuove strategie di gestione del suolo.

Tali approcci saranno valutati e validati in una combinazione di soluzioni integrate per l'aggiornamento e il miglioramento delle strategie di difesa integrata.

Saranno implementati indicatori per misurare l'impatto della gestione e protezione delle colture sulla salute umana, aria, acqua, suolo, biodiversità ed energia.

Ulteriori analisi saranno effettuate in termini di costi-benefici economici per gli agricoltori che adottano le diverse tecniche e la disponibilità a pagare degli agricoltori e dei consumatori.

La composizione del consorzio garantirà un approccio multi-attore con contributi provenienti da istituti di ricerca, coltivatori, PMI tecnologiche, industria ausiliaria e associazioni competenti.

Infine, il piano di sfruttamento, insieme al piano di comunicazione e diffusione, garantirà la diffusione dei risultati tra le parti interessate del settore agricolo europeo.

I risultati di NOVATERRA saranno anche fondamentali per ulteriori discussioni con i responsabili politici in termini di politiche fitosanitarie dell'UE e valutazione del rischio relativo all'uso dei PPP.

Projects awarded EIT Community Covid 19 response (2020-2022)

Il Progetto SMART-ET, coordinato a livello Europeo dal Prof. Antonio Gallo di DIANA, SMART-ET ha sviluppato uno strumento digitale facilmente utilizzabile sia da allevatori che da trasformatori di prodotti lattiero-caseari a supporto del processo decisionale degli operatori di questo settore proprio in condizioni di emergenza. Lo strumento digitale, denominato GranaCheese, include diversi modelli previsionali a supporto delle scelte aziendali tenendo conto dei rapidi cambiamenti nella capacità di lavorazione del latte e nella domanda di prodotto da parte dei consumatori. Il tool consentirà agli operatori del sistema lattiero-caseario di formaggi DOP di reagire prontamente ai cambiamenti imposti da shock del mercato nel breve periodo, stimando futuri eccessi di produzione che potrebbero generare sprechi e danni economici causati dalla variazione domanda-offerta. Un secondo strumento digitale facilmente accessibile ed utilizzabile, è stato creato per far incontrare la domanda dei consumatori di Parmigiano Reggiano DOP e Grana Padano DOP con l’offerta dei produttori locali in condizioni di emergenza. Questo strumento digitale rappresenterà un nuovo canale di informazione, prenotazione e vendita di formaggi grana. Nello specifico, i consumatori che useranno l’applicazione potranno conoscere i caseifici del territorio, essere informati sulle tipologie di formaggio grana prodotto, prenotare i loro acquisti direttamente dai caseifici della zona in cui risiedono e verificare in tempo reale la disponibilità di  mercato in ambito locale di un prodotto che potrebbe essere carente presso la grande distribuzione in un contesto di emergenza. I prodotti digitali di Smart-ET nascono dal bisogno di collegare tutti gli attori della filiera dei formaggi DOP per renderla più resiliente ai cambiamenti organizzativi e di mercato che nascono da situazioni di emergenza, come quella vissuta con la pandemia COVID-19. Gli strumenti prodotti da Smart-ET costituiscono un modello predittivo in grado di stimare i conferimenti di latte e delle produzioni di formaggio nel breve-medio periodo (arco temporale di mesi) e allo stesso tempo informare i consumatori riguardo l’emergenza del settore.

Sito di progetto: https://www.eitfood.eu/projects/smart-et

As part of the EIT’s Crisis Response Initiative, this activity directly contributes to the European Union’s response to the COVID-19 pandemic.

È un progetto europeo coordinato dalla Wageningen University e di cui l'UCSC è partner. MINDSTEP mira a migliorare l'utilizzo dei dati disponibili relativi al settore agro-alimentare e a sviluppare modelli decisionali individuali. MINDSTEP adotta un approccio integrato considerando simultaneamente diversi aspetti e fornendo applicazioni in diverse aree di studio. I modelli decisionali individuali saranno stimati e calibrati utilizzando le statistiche agricole e grandi banche date. La stima e la calibrazione sarà effettuata attraverso tecniche econometriche e di machine learning e i modelli comprenderanno sia modelli di ottimizzazione che modelli derivanti dall'economia comportamentale. Il referente del gruppo dell'UCSC è il prof. Paolo Sckokai.
Le linee strategiche della nuova politica agricola comunitaria (PAC) che entrerà in vigore il 1 gennaio 2023 sono in linea con l’accordo di Parigi sul clima e degli obiettivi ONU di sviluppo sostenibile. A tale scopo, nella nuova PAC il collegamento tra agricoltura e ambiente, cambiamento climatico e servizi ecosistemici sarà rafforzato. Questo nuovo quadro normativo richiede lo sviluppo di nuovi strumenti di valutazione dell'impatto della politica. Gli attuali modelli impiegati nell’analisi delle politiche agricole forniscono perlopiù risultati a livello aggregato, mentre sono carenti i risultati a livello di singolo agricoltore o di singola unità territoriale. Sfruttando i progressi raggiunti nell’area delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, il progetto MIND STEP permette di elaborare modelli per analizzare misure di policy a livello di singola unità decisionale (agricoltore) integrando i dati dell’azienda agricola con i dati biofisici dell’area in cui l’azienda si trova. I modelli sono stimati e calibrati utilizzando statistiche agricole e grandi set di dati, attingono a tecniche econometriche consolidate e in evoluzione e applicano sia teorie di ottimizzazione del comportamento sia teorie dell'economia comportamentale. MIND STEP coopera strettamente con una serie di stakeholders per co-creare e applicare il toolbox del modello MIND STEP a casi politici selezionati a livello regionale, nazionale e dell'UE.

Il Progetto, coordinato a livello Europeo dal Prof. Vittorio Rossi del DIPROVES, punta a sviluppare nuovi sistemi colturali mirati all'incremento della biodiversità vegetale e funzionale all'interno (con colture di copertura) e intorno (margini, macchie di vegetazione, bordi) al vigneto biologico. Una maggiore biodiversità in vigneto può contribuire al controllo dei patogeni, che è il compito più importante e difficile per la viticoltura biologica. A tal scopo durante il progetto saranno identificate e selezionate specie vegetali, che saranno poi testate per la loro abilità nel controllare gli artropodi dannosi, aumentare quelli utili, controllare i patogeni del suolo (oomiceti, funghi, nematodi), favorire l'insediamento di micorrize e controllare i patogeni fogliari.

http://www.biovine.eu/

Una delle maggiori sfide per il futuro riguarda il forte incremento delle zone urbane e la conseguente necessità da parte della popolazione di avere accesso a cibo sano, sicuro e di buona qualità.

La salute e il benessere delle persone dipendono non solo dal cibo ma anche da quanto di “buono e bello” gli ecosistemi possono offrire.

Il progetto “From Seed to Spoon” (“Dal Seme al Cucchiaio”) è un progetto di citizen science dedicato ai nostri giovani cittadini d’Europa che mira a monitorare e a promuovere i servizi ecosistemici nelle città di diversi Paesi europei, in modo da arricchirle di natura e frutta a centimetro zero, aiutando nel contempo la mitigazione degli inquinanti e del clima.

L’obiettivo di questo progetto è quello di sviluppare degli approcci innovativi tecnologici e biotecnologici per la valorizzazione dei pannelli residui dall’estrazione di oli di semi.

L’approccio tecnologico prevede l’utilizzo dell’estrazione con acqua in fase subcritica (SWE) per la produzione di idrolizzati proteici e altre frazioni quali acidi grassi liberi, minerali, fibre e composti fenolici.

L’approccio biotecnologico prevede l’applicazione di processi di idrolisi enzimatica (con diversi enzimi food-grade commerciali) sia prima, sia dopo il trattamento SWE.

L’idrolisi enzimatica potrebbe, infatti, aumentare l’efficacia del processo SWE o consentire un ulteriore recupero dal residuo del processo SWE per la produzione di ingredienti innovativi ad elevato contenuto in fibre e ridotto contenuto in zuccheri per il settore alimentare.

 

Esplorare opzioni di gestione irrigua sostenibile del riso alternative alla sommersione tradizionale, al fine di ridurre il consumo idrico e l’impatto ambientale ed estendere la coltivazione del riso in nuove aree. Casi di studio saranno condotti in aziende pilota ubicate nei paesi coinvolti nel progetto e i risultati estrapolati verranno trasferiti a scala di bacino irriguo per supportare decisioni e politiche relative alla gestione idrica.

  • Il Progetto è coordinato a livello Europeo dal Dott. Steffen Adler del Norwegian Institute of Bioeconomy Research (NIBIO).
  • Il dott. Paolo Bani, del DiANA svolge funzioni di WP leader con riferimento alle prove di alimentazione animale e partecipa attivamente agli altri WP.

L'approvvigionamento di fonti proteiche rappresenta un punto critico per l’allevamento animale, soprattutto in regime di zootecnia biologica. Le leguminose foraggere sono in grado di fornire elevate produzioni di proteine per ettaro ma l’elevato contenuto in fibra ne limita le possibilità di impego per l’alimentazione di animali monogastrici.

Il progetto mira a sviluppare nuove tecniche di biorefinery in grado di produrre frazioni ad alto titolo proteico e a bassa fibrosità residuando co-prodotti con caratteristiche opposte da destinare all’alimentazioni di bovini e ovi-caprini.

A tale scopo nel corso del progetto saranno sviluppati modelli predittivi della produzione di leguminose in diversi Paesi europei ed extra-europei e della loro resa in frazioni ad alto titolo proteico.

Saranno inoltre messe a punto opportune tecniche di conservazione di questi nuovi alimenti, dei quali si verificherà anche l’effetto sulle produzioni animali in termini anche di qualità dei prodotti.

Verrà inoltre indagata la propensione degli agricoltori a forme di cooperazione su scala locale al fine di ottimizzare l’efficacia di questo modello di produzione e frazionamento delle foraggere.

https://projects.au.dk/coreorganiccofund/core-organic-cofund-projects/prorefine

 

È un progetto coordinato dalla Wageningen University e di cui l'UCSC è partner. Il progetto mira innanzitutto a migliorare le banche dati esistenti impiegate per misurare la bioeconomia. Inoltre, BioMonitor svilupperà strategie e strumenti per valorizzare prodotti innovativi e rafforzare i settori della bioeconomia. Il miglioramento delle banche dati garantirà anche lo sviluppo di nuovi modelli finalizzati a guidare le imprese e gli organi governativi a strategie di lungo termine. Infine, sarà sviluppata una piattaforma per il coinvolgimento degli stakeholder e per testare e disseminare i risultati derivati dal miglioramento delle banche dati e dai nuovi modelli sviluppati a partire da queste. La piattaforma sarà di supporto alla formulazione di strategie e politiche indirizzate alla bioeconomia con l'obiettivo di perseguire simultaneamente obiettivi economici, ambientali e sociali in accordo con il Piano di Azione e con la Strategia sulla Bioeconomia formulati dalla Commissione Europea. Il referente del gruppo dell'UCSC è il prof. Claudio Soregaroli.

Per maggior info »

Un progetto di ricerca e innovazione per la mobilità di personale (RISE) della durata di 4 anni, durante i quali diverse organizzazione dal Portogallo, Spagna, Italia, Regno Unito e Svezia svilupperanno una soluzione di dieta integrativa per approcciare i problemi di diabete di tipo 2 e mitigare le disfunzioni cognitive in anziani.

Finanziato da fondi europei nell’ambito delle azioni Marie Curie, il progetto comprende un totale di 15 partner accademici ed industriali.

http://fodiac.eu/

La ricerca riguarda lo sviluppo di nuove e competitive bio-plastiche per il settore alimentare.

L’obiettivo finale è quello di arrivare a validare in un contesto industriale la produzione di almeno due nuovi prodotti, basati su miscele di PHB e PLA, con migliori prestazioni di sostenibilità, ottenute tramite l’aggiunta di estratti naturali con proprietà antiossidanti/antibatteriche e di nanoadditivi a partire da cellulosa e chitina, rispetto alle bio-plastiche tradizionali.

https://www.newpack-h2020.eu/

Schema di finanziamento: H2020-RUR-2018-2020 (IA)

Data di avvio: 01/11/2018

Data di fine: 31/10/2022

Il progetto SmartAgriHubs è realizzato da 108 partner europei, coordinati da Stichting Wageningen Research ed è sviluppato per L’università Cattolica sotto la responsabilità scientifica del prof. Stefano Poni. Nell’ambito del progetto sono previsti 28 Flagship Inovation Experiment (FIE) che riguardano l’innovazione digitale in agricoltura. UCSC coordina il FIE 25 The VINeyard ecosystem: an ideal case for data driven and PREcision based management (VINPREC) al quale partecipano in qualità di stakeholders anche: Casella s.r.l., V-SAFE, Clust-ER e le aziende agricole Paolo Malvicini s.r.l., Vanni Gavioli s.r.l, Stefano Michelotti s.r.l.

|| Sito web

Il progetto dimostrativo EU-BBI GRACE è un progetto europeo da 15 milioni di euro, che mira a ottimizzare il valore delle filiere produttive del miscanto e della canapa. Il partenariato è composto da 22 partner provenienti da università, aziende agricole e industrie. Il progetto è coordinato dall'Università di Hohenheim a Stoccarda (Germania). GRACE è finanziato dall'Iniziativa "Bio-based Industries" (BBI JU), una partnership pubblico-privato tra l'Unione Europea e il "Bio-based Industries Consortium" (BIC). Il gruppo di ricerca del prof. Stefano Amaducci partecipa al progetto GRACE. Gli obiettivi del progetto sono la produzione di prodotti sostenibili con un forte potenziale di mercato, per garantire un approvvigionamento affidabile e conveniente di biomassa prodotta in modo sostenibile e per collegare meglio i produttori di biomassa con l'industria di trasformazione.

Al fine di evitare la competizione con i prodotti alimentari, il miscanto e la canapa vengono coltivati ??in terreni marginali, che sono aree che sono state inquinate ad esempio da metalli pesanti o non sono interessanti per la produzione alimentare a causa di rese inferiori. In particolare, l'Università Cattolica conduce una serie di prove sperimentali con l'obiettivo di dimostrare:

  1. la fattibilità della coltivazione di canapa e miscanto specifiche destinazioni d'uso;
  2. l'adattamento dei genotipi ottenuti a condizioni di coltivazione marginali.

Per maggiori info »

OchraVine Control è un progetto inquadrato nell’azione Marie Sklodowska-Curie Actions Research and Innovation Exchange (RISE) che coinvolge 8 partner di 4 paesi europei (Francia, Grecia, Italia, Regno Unito), con background scientifici e tecnici diversi, provenienti dal mondo accademico e dalle piccole e medie imprese. Il progetto vede coinvolta la Prof.ssa Paola Battilani. L'esecuzione del progetto e la condivisione delle conoscenze sono basate su “scambi” di ricercatori e operatori tra università e imprese, con un meccanismo di ritorno integrato che rafforza la ricerca collaborativa tra i diversi paesi e settori. Questo progetto ha l’obiettivo di sviluppare un sistema di supporto alle decisioni, basato sulla gestione integrata nel pre- e nel post-raccolta per controllare le contaminazioni da Aspergillus e ocratossina nell’uva e nei prodotti derivati, in particolare vino e uva passita.

http://www.ochravine.eu/

L'obiettivo del progetto è di migliorare l'implementazione di politiche regionali indirizzate a supportare l'innovazione al fine di creare filiere alimentari sostenibili nelle cinque regioni partecipanti: Flevoland (NL), Plovdiv/Sofia (BG), Emilia-Romagna (IT), Maramures (RO) and Greater Manchester (UK). Queste cinque regioni sono caratterizzate dall'avere importanti filiera alimentari che forniscono benefici economici e sociali ai cittadini. FoodChains 4 Europe si concentra su un'innovazione della filiera alimentare che si connota per caratteri di sostenibilità ambientale e sociale attraverso un miglioramento nell'accesso a cibi di alta qualità. Il progetto aiuta le imprese del settore alimentare nello sviluppare tali innovazioni sia per quanto riguarda gli aspetti finanziari sia per gli aspetti tecnologici. Il referente del gruppo dell'UCSC è il prof. Gabriele Canali.

https://www.interregeurope.eu/foodchains4eu/

Il progetto, coordinato dal Professor Vincent Placet dell’Université de Franche-Comté (FR), ha come obiettivo lo sviluppo di biomateriali riciclabili e/o biodegradabili a partire da risorse rinnovabili (biopolimeri e fibre naturali). Il gruppo di ricerca del prof. Stefano Amducci partecipa al progetto GRACE. Lo scopo principale è, non solo sostituire i materiali convenzionali basati su fonti di energia fossile, ma di sviluppare bio-materiali con proprietà e funzionalità superiori rispetto a questi. Il progetto, dedicato allo sviluppo di bio-materiali per applicazioni nei settori aereospaziale, automobilistico e dell’acustica e dell’elettronica, creerà nuovi possibili utilizzi dei bio-materiali in applicazioni semi-strutturali e funzionali ed il relativo sviluppo di applicazioni ad alto valore aggiunto.

https://www.ssuchy.eu/

Il Progetto VITISUST coinvolge l'Area Protezione sostenibile delle piante e degli alimenti e nel complesso mira a: a) sviluppare e calibrare un nuovo modello per l’escoriosi della vite (Phomopsis cane and leaf spot disease, PCLS), malattia diffusa in Montenegro e di crescente importanza in Italia; b) includere il modello PCLS in un sistema di supporto alle decisioni (Decision Support System, DSS); c) validare il DSS in aree di produzione viticola in Montenegro e Italia per supportare gli agricoltori nell’allinearsi con i requisiti della protezione integrata delle colture (Integrated Pest Management, IPM). Le attività del progetto saranno articolate in 4 work packages (WPs):
WP1: sviluppo del modello per PCLS, in cui sarà svolta la ricerca per lo sviluppo di un modello meccanicistico e dinamico per le specie fungine che causano la malattia e in grado di fornire un supporto alle decisioni per il controllo della malattia in campo sulla base dei principi dell’IPM.
WP2: validazione, in cui sono previste prove in vigneto in entrambi i Paesi per la raccolta dei dati necessari alla validazione del Sistema di supporto alle decisioni in Italia e Montenegro e le opportune analisi statistiche.
WP3: disseminazione, volta a comunicare lo scopo, la struttura, le attività e i risultati del progetto;
WP4: management, coordinamento e monitoraggio del progetto.
VITISUST è un progetto di Grande Rilevanza finanziato nell’ambito del bando 'Italy – Montenegro Joint Science And Technology Cooperation’ nell’area Agriculture and Food Sciences. Il progetto vede la collaborazione di ricercatori italiani e montenegrini, finanziati dai Ministeri competenti dei rispettivi Governi. Anche Horta srl sostiene la realizzazione del progetto.

https://dipartimenti.unicatt.it/diproves-progetti-di-ricerca-vitisust

Il progetto WaterProtect ha lo scopo di contribuire alla realizzazione e all'implementazione delle migliori pratiche di gestione e misure di mitigazione per la protezione delle risorse idriche. In particolare, si propone di determinare il reale contributo dei vigneti sulla contaminazione generale delle acque di falda da parte di pesticidi e nitrati nell'area della Val Tidone. Il progetto, inoltre, punta a creare un approccio multi- actor integrativo basato sull'innovazione della governance dell'acqua e sul monitoraggio condiviso.

Il progetto “IMAGE - Innovative Management of Animal Genetic Resources” è finanziato dal Horizon 2020 Research and Innovation Programme dell'Unione europea. L'obiettivo di IMAGE è di incrementare l'utilizzo e migliorare la gestione delle banche genetiche animali, e di dimostrare i benefici da esse forniti. Le bio-banche rappresentano, infatti, fonti di variabilità genetica importanti per garantire l'adattabilità delle specie domestiche e la loro capacità di produrre cibo anche in circostanze mutevoli. Pertanto, le banche genetiche devono essere maggiormente valorizzate e sfruttate nei piani di riproduzione per affrontare l'adattamento ai cambiamenti climatici, rispondere a imprevisti cambiamenti del mercato e incrementare la resilienza del settore allevatoriale, aumentando il range di diversità disponibile per gli allevatori. Per raggiungere questi scopi, IMAGE svilupperà metodologie genomiche, biotecnologie e strumenti bioinformatici per migliorare la conoscenza e l'utilizzo delle risorse genetiche animali.

http://imageh2020.eu/

MycoKey è un progetto finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma quadro Horizon 2020, Societal challenge 2 “Food security, sustainable agriculture and forestry, marine, maritime and inland water research and the bioeconomy challenge” e vede coinvolti la Prof.ssa Paola Battilani e il Prof. Adriano Marocco.
Il progetto Mycokey mira a fornire entro il 2019 la prima soluzione ICT per gestire la contaminazione da micotossine lungo la filiera agro-alimentare, utilizzando un approccio olistico e sostenibile. In passato, sono state sviluppate diverse strategie per ridurre il rischio di contaminazione da micotossine lungo la filiera agro-alimentare, tuttavia l'applicazione dei risultati della ricerca incontra ancora difficoltà. Per superare questo problema, MycoKey integrerà le azioni chiave innovative provenienti dalla ricerca in una soluzione informatica (App) user friendly ed economica, in grado di fornire informazioni in tempo reale e suggerimenti per la gestione del rischio micotossine in campo, ai vari stakeholders della filiera. Inoltre, il progetto si focalizzerà sulla ricerca di nuovi strumenti di prevenzione, monitoraggio e previsione della contaminazione lungo le filiere produttive. Importanti sono i numeri del progetto per una durata di 4 anni: un Consorzio di 32 partner tra imprese, enti di ricerca, università ed associazioni di 14 paesi (Italia, Belgio, Olanda, Finlandia, Francia, Spagna, Svizzera, Ucraina, Romania, Serbia, Turchia, Cina, Argentina, Nigeria); 300 ricercatori coinvolti, attraverso attività e metodologie scientifiche all’avanguardia, che saranno supportati da 19 esperti e 5 advisor internazionali. Nel network di supporto si annoverano inoltre le 7 principali società scientifiche internazionali e 19 tra le più importanti imprese ed associazioni di produttori e consumatori europee.

http://www.mycokey.eu/