Università Cattolica del Sacro Cuore

Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali

La Facoltà ha in essere due importanti progetti di cooperazione internazionale, che la vedono impegnata in India e in vari Stati dell’Africa:


Produzione di cibo appropriato: sufficiente, sicuro, sostenibile.

Questo progetto mira alla creazione di proposte concrete ed attuabili in campo in situazioni diverse al fine di confermare che l’agricoltura ben condotta permette di soddisfare le esigenze crescenti dell’umanità senza incidere negativamente sull’ambiente. Per ottenere questi risultati ci si propone come primo passo la stima delle esigenze nutrizionali di un essere umano tipo alla luce dei criteri di massima di una dieta mediterranea. Successivamente si verificherà la possibilità di produrre, stagione per stagione e in diverse condizioni pedo-climatiche e socio-economiche (Italia, India e Repubblica Democratica del Congo) gli alimenti necessari per questa dieta. Funzionale a queste azioni sarà la predisposizione di appropriate tecniche di conservazione degli alimenti, al fine di minimizzarne le perdite e di garantirne la sicurezza igienico-sanitaria. Inoltre, si studierà la possibilità di introdurre nuove tecnologie finalizzate ad aumentare la produttività, a massimizzare l’efficienza e a ridurre l’impatto sul sistema agricolo-ambientale (introduzione di tecniche innovative in India e Congo e di agricoltura conservativa in Italia, che saranno tutte valutate secondo i metodi della Life Cycle Assessment). Non meno importanti potrebbero essere tecnologie appropriate in grado di produrre energia a bassi “costi” ed impatto. Infine saranno introdotte metodiche appropriate per la formazione tecnica degli agricoltori. Tutte queste azioni verranno portate avanti nel rispetto di sostanziali regole di economicità. (Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi)

SASS

L’European Centre for Development Policy Management (ECPDM) in collaborazione con quattro atenei italiani (Università degli Studi di Milano-Bicocca, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi di Pavia, Università degli Studi di Scienze gastronomiche) sta implementando un progetto di dialogo e di ricerca, della durata di due anni, per rintracciare gli strumenti e le strategie che possano rendere i sistemi alimentari più sostenibili.
Il progetto SASS, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), coinvolge un team multidisciplinare di agronomi, microbiologi, botanici, economisti, sociologi ed antropologi con l'obiettivo di mappare e analizzare, grazie ad un approccio sinergico e interattivo, i sistemi alimentari locali in tre zone dell’Africa dell’est: l’area di Arusha e la regione Southern SAGCOT in Tanzania, l’area del Lago Naivasha in Kenya.
Il progetto si propone di investigare i sistemi agro-alimentari sia dal punto di vista tecnico-scientifico sia in termini socio-politici, per produrre, tramite l’integrazione dei risultati ottenuti dai differenti percorsi disciplinari, una panoramica completa dell’esistente. Secondo il profilo più strettamente agro-economico, il progetto mira ad incentivare la diversificazione dei sistemi agricoli, riducendo l’utilizzo dei composti agro-chimici, ottimizzando la biodiversità e stimolando le interazioni tra le diverse specie in una strategia olistica che permetta di mantenere la fertilità dei terreni nel lungo periodo e preservare sani agroecosistemi. Alcuni dati scientifici mostrano che sistemi diversificati non solo siano in grado di competere con l’agricoltura intensiva in termini di output totali, ma possano aprire la strada a diete diversificate e migliorare di conseguenza le condizioni di salute della popolazione.
In una prospettiva più ampia, l'intervento intende rafforzare e supportare la conoscenza, il dialogo politico e le collaborazioni tra l’Africa, l’Europa e le agenzie delle Nazioni Unite con sede a Roma (Committee on World Food Security e Global Alliance on Climate-Smart Agriculture).

 

La Commissione istituita in Facoltà ha mantenuto vive 15 collaborazioni con Paesi in via di sviluppo nel 2017, in crescita rispetto al 2016 (12 collaborazione) e al 2015 (10 collaborazioni).

 

Nel triennio, queste collaborazioni hanno riguardato 10 PVS e precisamente: Albania, Brasile, Burundi, Etiopia, India, Madagascar, Mozambico, Repubblica del Congo, Sierra Leone e Sudafrica.